tabelliones

 

tabelliones

 

di Raffaele Trabace, Lucano


SCRIBA - NOTARIUS – LIBRIPENS – TABELLIONES


MAGNIFICO NOTARO – CARO NOTAIO



Lo vostro amor ch' è caro

donatelo al Notaro ...




§. Definizioni


§. "I notai sono pubblici ufficiali, istituiti per ricevere gli atti tra vivi e di ultima volontà, attribuire loro pubblica fede, conservarne il deposito, rilasciarne le copie, i certificati  e gli estratti."


(Art. 1,  legge 16 febbraio 1913, n. 89)


§.§. "Il notaio, nell'esercizio delle sue pubbliche funzioni, non è un privato esercente pubbliche funzioni, non è un privato professionista, non è un privato, è invece un pubblico, libero funzionario, preposto ad una istituzione pubblica, integrativa, monocratica ed autonoma."


(G.Girino, La figura giuridica del notaio)


§.§.§.  "Là dove il giudice assume una funzione risanatrice e riordinatrice per così dire, della patologia della vita giuridica, il notaio ne assume una efficacemente preventiva dei conflitti, mediante la quale esso contribuisce potentemente alla realizzazione dell'ordine sociale. Ma al di là della posizione formale, che il notaio assume, di mediatore tra pubblico e privato, il notaio è anche l'equilibrato e responsabile consulente delle parti nella formazione ed espressione della loro volontà giuridicamente rilevante. E' qui che la preparazione tecnica, la sensibilità umana, il senso sociale del notaio possono avere la loro esplicazione con effetti benefici di rilevante portata ed è qui che il notaio svolge in concreto un'attività veramente efficace per muovere ed orientare in senso costruttivo la vita sociale"


(Aldo Moro, Ministro di Grazia e Giustizia, in occasione della VII giornata internazionale del Notariato latino )






Notai nel tempo


dalle origini ai giorni nostri




§.1. Ab ovo.


"Il Signore dio dell'Universo, dio di Israele, comanda di prendere le due copie del contratto di acquisto, la copia sigillata e quella rimasta aperta, e di metterle in un' anfora di terra cotta perché si possano conservare per molto tempo".(Domineddio)

"La città sta per cadere nelle mani dei Babilonesi e tu, Signore Dio, mi ordini di comprarmi un campo e di pagarlo davanti a testimoni!" (Geremia)

""... proprio in questa terra la gente comincerà a comperare i campi ... Avranno denaro per comprarli, faranno contratti regolari, sigillati davanti a testimoni, perché io cambierò la loro sorte. Lo prometto io, il Signore".


(Dal libro di Geremia, Bibbia)



§.2.  Egizi.


§.2.1. "Gli Egizi documentarono tutto il documentabile: i testi hanno uno specifico valore giuridico, sono redatti dagli scribi, muniti di sigillo, e da essi dipende il pagamento di una imposta, connesso con il sistema della pubblicità."


§.2.2.  Testimonianza del rispetto degli antichi Egizi per gli scribi è la statua conservata al Louvre, come pure quella del museo del Cairo. Ma chi non ricorda le centinaia di piccole figure con una penna e un cartiglio in mano che popolano affreschi, papiri, bassorilievi, cioè lo stuolo di certificatori pubblici [o, vogliamo dire, notai?]. Pirenne (in storia delle Istituzioni e del diritto privato nell'antico Egitto, Bruxelles 1932, cita, fra le attività degli scribi, la redazione di testamenti, trasferimenti, contratti, atti di stato civile e riflette sull'unicità del regime in tema di atti, documenti scritti, pubblicità".


( Bizzarrie Notarili, M.E. Vesci - Prometeo 1992)



§.3. Romani.


"E' dal diritto romano che conosciamo il termine notaio, quello sopravvissuto per l' identificazione dell'attuale professione; in realtà il termine notarius, che risale all'epoca della repubblica, indicava lo schiavo che aveva il compito di scrivere velocemente note, spesso mediante abbreviature. Più vicini alla figura del notaio moderno sono i tabelliones, il cui compito era di redigere per iscritto e in forma legale le convenzioni private. Fra i due il libripens, che era un pubblico funzionario."


(Bizzarrie Notarili, M.E. Vesci - Prometeo 1992)



§.4. Tipi.


§.4.1. Jacopone da Todi ('200) dopo la morte della giovane e amata moglie abbandonò la professione notarile e si fece monaco francescano.


§.4.2. Cola di Rienzo ('300) sposò la figlia di un notaio e diventò notaio a sua volta. Anche lui abbandonò facendosi proclamare tribuno. Fu ucciso mediante linciaggio in Campidoglio. Il primo colpo glielo sferrò il notaio Treio, suo ex collega.


§.4.3. Il notaio Ventura di Pietro ('300) fece una donazione falsa, aggravata dal fatto di trovarsi in altro luogo il giorno dell'istrumento, gli furono tagliate lingua e mano destra.


§.4.4. "Il notaio Nerolo di Biagio ('300) redige un atto falso con nome e sigillo di un ignaro collega, attestando un credito dello stesso Nerolo. Condannato a una ammenda di 300 lire, non paga, e viene condannato all'amputazione della mano destra. Evidentemente, alla fine paga il debito: infatti aveva ancora quella mano tre anni dopo, e se ne serve per una serie di atti falsi, ben cinque, che confessa davanti al Capitano del Popolo, il quale, riflettendo sul pericolo di quella mano recidiva, ne ordinò definitivamente l' amputazione."


§.4.5. Matteo da Gualdo  ('400) figlio di notaio, lui stesso notaio per breve periodo (poi si diede alla pittura firmando i suoi dipinti con sigillo e ceralacca) padre di due figli notai.



(Da Bizzarrie Notarili di M.E. Vesci - Prometeo 1992)


§.5.  Mostruosi.


" Ser Ciappelletto (...) egli, essendo notaio, avea grandissima vergogna quando uno de' suoi strumenti, come che pochi ne facesse, fosse altro che falso trovato; de' quali tanti avrebbe fatti di quanti fosse richesto (...) testimonianze false con sommo diletto diceva (...) in commettere tra amici e parenti e qualunque altra persona mali e inimicizie (...)a uccidere uomini con le proprie mani si ritrovò volentieri (...)bestemmiatore di Dio e de' Santi (...)più che alcun altro era iracundo (...) a Chiesa non usava giammai ... in contrario (...)taverne e gli altri disonesti luoghi visitava volentieri (...) delle femine era così vago come sono i cani de' bastoni; del contrario più che alcuno altro tristo uomo si dilettava

(...) imbolato avrebbe e rubato (...)gulosissimo e bevitor grande (...)giucatore e mettitore di malvagi dadi era solenne...

Perchè mi distendo io in tante parole? egli era il piggiore uomo forse che mai nascesse."

(G. Boccaccio, Decamerone)



§.6. Baccalari.


" Prete Nando mostra a Ser Cosimo notaio d' essere più logico di lui che credea l' opposto.

"(...) E così un piccolo e sgraziato prete seppe dare una pruova di sapienza teologale a un notaio che credeva d' essere Aristotele: come vòle il santo Evangelio che dice avere Domineddio svelato la verità a' piccoli che dicon cose semplici, e averla celata a' baccalari che amano arzigogolare con difficultose argomentazioni che niuno puote capire."


(Il Notaio - Immagini di una professione)

§.7. Affaristi.

Un notaio del quindicesimo secolo, per accaparrarsi un bel numero di atti "in serie" promessigli dal nobile De Leyva, al momento di dare esecuzione alle ultime volontà della moglie di costui, si dichiarò depositario esclusivamente dell'elenco dei beni della defunta ma non delle disposizioni, che la figlia Marianna, futura Monaca di Monza, presumeva a suo favore per averglielo la madre assicurato prima di morire. Cosicché la meschina, privata dell'eredità a favore di suo fratello, onorato dalla de-cuius in un precedente testamento, e senza una dote che le consentisse un matrimonio degno del suo rango, non ebbe altra scelta che indossare l' abito talare, come anche caldeggiato da suo padre che vedeva così moltiplicate le ricchezze nelle mani del suo unico erede maschio.

Dunque la povera Marianna-Virginia ebbe la vita rovinata per colpa di un notaio?

(RAI - Virginia La Monaca di Monza - Fiction o realtà?)


§.8. Segugi

" Avete fatto il vostro dovere a informar la giustizia, disse il notaio criminale mettendo giù la penna, ma già lo sapevamo."

(...)

" Nessuno concluda da ciò che il notaio fosse un furbo inesperto e novizio, perché s' ingannerebbe".

(A. Manzoni, I promessi sposi, XV)



§.9. Luoghi comuni.


" NOTAI. Ormai non c' è più da fidarsi."


(G. Flaubert - Dizionario dei luoghi comuni )


§.10.  Disastrosi.


§.10.1. "...obbligati a dissimulare sotto la gravità dell'aspetto i loro allegri pensieri, e ne hanno, il loro scetticismo, e dubitan di tutto, la loro bontà, perché i clienti ne abuserebbero, costretti a mostrarsi tristi con degli eredi, che, se fossero soli, spesso creperebbero dal ridere, a dare consigli a delle vedove folli di contentezza, a parlare di morte di bambini a gaie signorine, a consolare i figli con dei totali d' inventario, a ripetere le stesse parole, gli stessi discorsi a persone di tutte le età e di tutte le classi, a veder tutto senza guardare e a guardare senza vedere, ad arrabbiarsi a freddo, a ridere per cortesia, a dire certe cose senza mostrare sorriso, a impastare la morale come i cuochi impastano la salsa, i notai diventano stupidi, per lo stesso motivo per cui un artigliere diventa sordo. Ci sono al mondo più sciocchi che persone intelligenti, altrimenti lo sciocco sarebbe la creatura eccezionale; e così il notaio, costretto a porsi all'altezza del suo cliente, si trova costantemente a dieci gradi sotto zero; ognuno conosce la forza dell'abitudine: quella parte di stupido che si muta in una seconda natura. I notai si materializzano dunque lo spirito, purtroppo senza raffinarsi il corpo. Avendo perso ogni carattere fuor del loro carattere ufficiale, diventano noiosi per l'abitudine di sentirsi annoiati. Immersi nell'uso dei luoghi comuni, dai loro studi ne fanno l'importazione nel mondo."


§.10.2. "... Ecco qui un uomo piccoletto e grasso, di bella presenza, vestito di nero, padrone di sé, quasi sempre sostenuto, dottorale, e, soprattutto, pieno d' importanza. La sua maschera, gonfia, vana e untuosa, che assunta nel recitare, a poco a poco, gli si è modellata in faccia, ha la gravità di quella del diplomatico, ma gliene manca lo stile; ed io ve ne dirò la ragione. Quando in un uomo vi colpisce più che altro un certo appariscente color di burro fresco, che lascia intravedere gravi faccende, la noia delle lotte interne, le tempeste di giovinezza e la presente mancanza di ogni passione, voi vi dite: quel signore rassomiglia straordinariamente ad un notaio".



§.10.3.  "... Il notaio lungo e secco è un' eccezione. A rigore di fisiologia, il notariato è assolutamente contrario a certi temperamenti. Non senza ragione Sterne, quel grande e sottile osservatore, ha detto: il piccolo notaio! Un carattere irritabile e nervoso che un avvocato può anche avere, sarebbe funesto a un notaio: ci vuole troppa pazienza, e non tutti gli uomini riescono a farsi insignificanti, a subire le confidenze interminabili dei clienti, ciascuno dei quali è convinto che il proprio affare sia l' unico affare del mondo".


§.10.4. " ... Il notaio ha due maniere di vivere: o attende che gli affari vadano da lui, o ne va in cerca. Il primo di questi tipi è il notaio ammogliato, il notaio di riguardo, paziente, che ama ascoltare i suoi clienti, discutere, illuminarli. Il suo studio, da un momento all' altro, può fallire. Questo notaio ha tre saluti diversi: si ripiega tutto inchinandosi davanti al nobile signore; saluta, dondolando la testa, il cliente ricco; fa un piccolo cenno del capo ai clienti la cui fortuna è in dissesto; e apre l' uscio ai proletari senza salutare affatto.

Il notaio che cerca gli affari è invece il notaio giovane, che non s' è ancora sposato, che è magro, che va ai balli e nei ritrovi, non sdegna il mondo, vi prende arie modeste, vi si insinua, il notaio che trasporta lo studio nei quartieri nuovi, che non misura le sue scappellate; egli s' inchinerebbe alla colonna di piazza Vendome. Si dice male di lui, che però si vendica coi suoi successi.


§.10.5. " ... Il vecchio notaio burbero e servizievole è una figura quasi scomparsa; e il notaio sindaco del suo comune, o presidente del suo consiglio comunale, cavaliere di un ordine qualunque, circondato dal rispetto di tutto il notariato, e di cui il ritratto decorava la stanza di ogni notaio nel suo studio, quello che aveva l' aria parlamentare dei consiglieri di prima della rivoluzione, è poi la fenice della specie: non si ritroverà mai più".


(Honoré de Balzac)



§.11. Maestri, paraculi, guerrieri e macchiette.


§.11.1. " (...) ma lo sa che Brunetto Latini era notaio ... e il grande rimatore Jacopo da Lentini era notaio  (...) e Lorenzo Violi ? Visse ai tempi di Savonarola, e lo sa cosa diceva Savonarola dei notai? (...) Vabbè Savonarola era incazzato con tutti però intanto se Lorenzo Violi non si fosse messo a trascriverle e risistemarle delle sue prediche cazzute non sarebbe rimasto niente! Niente, nisba, kaputt! Non che voglia fare l' apologia di Violi quello rappresenta già l' archetipo del notaio paraculo pensi che dopo l' esecuzione di Savonarola fu l' unico suo seguace a non essere perseguitato anzi gli venne affidata la stesura della convenzione con la quale Michelangelo si impegnava a scolpire quindici statue per gli eredi di Pio III e gli affittarono un' abbazia che lui subaffittò a una quindicina di colleghi e lo fecero secondo cancelliere questo strozzino come anni prima Machiavelli insomma vivesse oggi sarebbe presidente del Consiglio nazionale per designazione unanime ..."


§.11.2. " ... un notaiodel Duecento Rolandino da Fioretta visse a Bologna lo celebrano come il costruttore della forma degli atti notarili e delle scuole di notariato in realtà una parte di venerazione è legata al rimpianto per quella città per un' epoca nella quale unica volta nella storia i notai erano la corporazione che comandava però andrebbe almeno ricordato che Rolandino era una specie di Gengis Khan compilava le liste di proscrizione dalla città e le riempiva di notai per toglierseli dalle palle capeggiava una milizia armata che si chiamava la Compagnia della croce..."


§.11.3. "Soda, soda ragazza / Non scherzar coi Notari: è questo un ceto / Che stipula e poi mette in protocollo."


(...)


"Più notar non sono affatto / La mia cara tu sarai / Quest' occhioni e questi denti / Saran vincoli e instrumenti / Quelle mani le scritture / quei capelli le postille ..."


(Molinara o L' amor contrastato, Giovanni Paisiello)



§.11.4. Il notaio Don Romualdo: " Son dottore e non somaro / Baldo e Bartolo ho studiato / In utroque laureato / fo nel mondo autorità / E a un mio pari dir: sbagliate / è una gran temerità"


(Astuzie femminili, A. Cimarosa)



(Brani tratti da:  Stanno uccidendo i notai del notaio Remo Bassetti)


§.12. Isolani.


§.12.1. "Non pareva vero ad essi, abituati a quei notai affaristi del continente, di trovare un notaio che si qualificava romanticamente depositario della fede pubblica, e procurava loro gli affari, trattava i prezzi coi proprietari, e tutto questo senza pretendere un soldo (anzi rifiutando ogni offerta) oltre la tariffa dell' atto. Non importa: ciò che conta non è guadagnare molto, è spendere poco, anzi non spendere affatto, se possibile, e possibile era per via dei capretti, degli agnelli che la buona gente mandava in regalo."

§.12.2.  " Uomini come Don Sebastiano  non solo non si mischiavano con la politica, ma non votavano neppure, perché gli uomini del suo ceto avevano il dovere di non votare. Come notaio Don Sebastiano raccoglieva i nomi, quattrocento, cinquecento, dei proponenti, e la scala dello studio era in quei giorni una processione, e ci rimetteva anche la carta bollata, perché imparzialmente non si faceva pagare da nessuno".

(S. Satta, Il giorno del giudizio)



§.13. Interpreti, escatologici.


§.13.1. "Conoscere il volere che colui che vuole non conosce: ecco il dramma del notaio. E può essere questa una proposizione elegante o paradossale per dire che il notaio deve ridurre la volontà della parte a volontà dell'ordinamento, cioè quella che è una volizione in vista di uno scopo pratico che la parte si propone di raggiungere, a volontà giuridica, e giuridicamente tipicizzata. Da mihi factum, dabo tibi jus".


§.13.2.  "Ma che cosa egli può fare se non lasciare che il destino, cioè il diritto, si compia?"


(S. Satta, Poesia e verità nella vita del notaio)


§.14. Venali, valenti, vergini.

" Il notaio Mangialosso, in verità, si chiamava Pensagiusto ... il denaro per lui non era mezzo di scambio, ma solo oggetto feticistico di contemplazione e di amore."

"Esercitava, però, la professione con uno zelo ed uno scrupolo esemplari; ogni giorno incassava un bel mucchietto di soldi e faceva tutto alla perfezione, stimolato dalla felicità che provava quando i clienti pagavano l' onorario.

Come potevano, pensava, certi sprovveduti colleghi tollerare che il denaro venisse consegnato alla segretaria, perdendone così la vista ed il contatto per alcune ore e rinunciando, in questo modo, a sentirne il profumo che riempiva tutto lo studio, quando i pezzi da diecimila venivano poggiati, uno sull'altro, sulla scrivania!"

"Leggeva gli atti con un tono di voce, lento, monotono e monocorde ed i clienti più anziani, spesso, al momento della firma, erano immersi in un sonno profondo. Ma sottoscrivevano tranquillamente perché riponevano in Mangialosso una fiducia cieca. Questi, in verità, nell' esercizio della sua professione, era bravissimo: le clausole contenute nei contratti da lui stipulati erano legate con il mastice e nessuno mai avrebbe trovato la strada per invalidarle o, comunque, per impugnarle, vittoriosamente, in tribunale."

"Dottor Mangialosso, mi tolga una curiosità, ma lei a letto con una donna c'è stato mai? Mica, per caso, è ancora vergine?" Il notaio si fece rosso, come un peperone marcito dal sole, e rispose, stizzito, quasi che l' avesse punto una vespa: questi, egregio signor barone, sono fatti dei miei pantaloni, come sono fatti delle sue tasche bucate la vita sbagliata che Ella conduce e nella quale io non mi sono mai permesso di ficcare il naso. Eppoi, che diritto ha Lei di parlare, Lei che ha sbagliato tutta una vita?"

"Sì, forse ho sbagliato tutta la vita! Ma come è bello sbagliare!!!"

(Mussolini, Don Eusebio e Fidelio, il cane fascista, del notaio Antonio Schettino)


§.15. Ambulanti. 

" ... e sei ore dopo si ferma alla fine dei binari, a Ujina. Di solito il treno trasporta un solo passeggero, un notaio ambulante incaricato di registrare nascite e decessi, e di concedere la cittadinanza cilena agli aymara che la desiderano. Il treno rimane lì tre ore. Gli operai caricano lana di lama e di vigogna e formaggi, e molto raramente qualcuno sale a far compagnia al notaio. Subito dopo riprende il cammino di ritorno e la stazione di Ujina rimane vuota per un' altra settimana".

" ... ma il mio povero compare Fermìn è morto durante il cammino, due giorni fa."

" E cosa ha intenzione di fare con lui? Non può andare in giro con il compare morto. Deve seppellirlo."

" Prima devo parlare con il notaio. Devo dirgli che quello lì sull' asino è il mio compare Fermìn che, anche se morto, continua a essere il mio socio, e che la metà di quello che ci darà il campo appartiene alla vedova e ai piccoli. Il mio compare voleva un foglio di carta che dicesse questo, e una volta che l' avrà avuto andremo al cimitero. Grazie di tutto, signori. Ora vado a tenere compagnia al mio compare."

(Luis Sepùlveda, Patagonia Express)


§.16. Imperiali.

"L' arredamento dello studio del notaio Dellera contrastava singolarmente con la giovane età dell'occupante. Il notaio sedeva dietro una massiccia scrivania scura, ingombra di carte, tra le quali svettavano tre penne d' oca; una parete era sovraccarica di diplomi e attestati ingialliti. Nell'angolo un busto di Cicerone poggiava su una colonnina sagomata dall' intreccio di tre serpenti lignei; sul muro dietro la scrivania pendevano sulla testa del notaio due spade incrociate; completavano l' arredamento alcune lance africane, due scudi ovoidali, una cartina geografica e un picchio rosso imbalsamato. Sembravano secchi perfino i fiori riprodotti sulla tappezzeria."

"Testualmente, cito dal testamento, l'eredità è stata decisa col proposito di dare al nostro unico figlio l' occasione per abbandonare la sua deplorevole attività. Detto questo, il notaio si alzò. Il Perini, osservandolo sullo sfondo del muro alle sue spalle, constatò che adesso occupava un punto d'incrocio delle due lame sulla parete, cosicché sembrava che gli uscissero dalle orecchie. Il notaio annunciò che era a sua disposizione per tutta la giornata: poteva accompagnarlo, se lo desiderava, a prendere visione dei suoi beni"

(Il Procuratore, Andrea Vitali)


§.17. Nostalgici.

"Il notaio Gavino Sanna-Carboni è quello che oggi si può definire un notaio tradizionale. Alle nove in punto, ogni mattina,  scende dalla scala a chiocciola che collega l' abitazione direttamente alla stanza di lavoro dello studio. Con due squilli di citofono segnala il suo arrivo alla sua collaboratrice anziana, già praticante, poi amante, ora compagna con promessa di matrimonio. Gavino si sente più votato al celibato perché è convinto del fatto che, come diceva suo nonno, “il matrimonio diventa impossibile a chi non riconosce la semplicità della vita”.  E la sua, come quella di tanti notai di oggi, si è alquanto complicata. (...) Gavino  non è bello ma si consola pensando, come Vitaliano Brancati ne il Bell' Antonio, che il vivente più misterioso della terra è proprio l' uomo brutto.

Le sue collaboratrici hanno fisici minuti che col tempo si rimpiccioliscono sempre di più; si muovono leggere quasi levitando, proprio come immaginava che fossero  le impiegate di uno studio  notarile un noto comico ora in procinto di passare alla politica. Purtroppo non più tra il mogano esse danzano ma tra orribili  mobili laccati che un architetto-mobiliere ha vivamente consigliato a Gavino che nell'occasione si è convinto ancor di più della esattezza della definizione data da Flaubert nel Dizionario dei Luoghi Comuni degli architetti: tutti imbecilli!  Gavino consulta frequentemente quel libricino per avere conferma delle opinioni che si va facendo  sulle varie tipologie di persone con le quali viene  giornalmente in contatto. Senza dimenticare che lì vi è un riferimento pesante anche alla sua categoria.  Notai: ormai non c' è più da fidarsi. Qualche secolo fa!"

(R.Trabace, Gavino, Compagnia del Sigillo)


§.18. Chiocciole.

"Il Robinson di Defoe preso a paradigma della vita di un primigenio eroe della globalizzazione così veniva dicendo di sé nella sua famiglia 'Mio padre, piuttosto avanti negli anni aveva per me una predilezione: mi aveva dato e fatto dare un'educazione buona, quanto si poteva, in famiglia e alla scuola della città. E pensava di fare di me un avvocato o un notaio, volendo procacciarmi una vita quieta. Ma io non avevo inclinazione ad una vità da chiocciola, cioè di casa e un guscio notarile mi faceva orrore: il desiderio era di mettermi in mare'.

L' eroe eponimo della globalizzazione voleva dunque mettersi per mare e disdegnava una vita da giurista pratico, una vita che avrebbe trovato base e fondamento nella terra e che a quest'ultima sarebbe stato ontologicamente  connesso trattando il diritto e di diritto per i suoi spetti eminentemente statici."

(A.Bortoluzzi, Il pratico del diritto e la riforma del diritto societario)


§.19. Magici. 

"La presenza del notaio, oggi una complessa figura di giurista, fiscalista, psicologo (deve indagare la volontà delle parti), consigliere d' affari ma anche di vita, e, soprattutto, pubblico ufficiale, risale ad epoche lontane. (...)

Al notaio è ancora dato il potere "magico" di effettuare una modifica immediata (nel doppio significato: in quello stesso istante; senza mediazioni o interventi ulteriori), vera, anche se immateriale, nella realtà, solo con il tracciare segni e pronunciare parole. (...) Ma se il bisogno elementare è soddisfatto da una combinazione di formule scritte e pronunciate, e solo il notaio ha questo potere, il notaio è l' ultimo "mago".

(M.E. Vesci - Prometeo 1992)


§.20. Comici.

"Tu vai dal notaio, quello ti chiede la carta di identità, ti guarda e dice: "tu sei tu!", mette una firma e ti scuce cinquecentomilalire!"

(B.Grillo)


§.21. Web(ini)

§.21.1.. " In questi giorni sui giornali, di qualunque tipo (virtuali, vecchio stampo eccetera) troneggia la pubblicità della casta dei notai. Un uomo affetto da sindrome demenziale acuta ti fissa attonito, con una smorfia sul viso che manco nei fumetti viene meglio."

“Oh, ma caro notaio, la credevo più caro!”

"E qui voi che leggete dovete simpatizzare con quest’uomo e restare sconvolti come lui da quanto siano modeste le pretese dei notai, e dovete pensare che in fondo non avete pagato poi molto un uomo che vi concede l’onore della sua firma."

"Se i notai, protetti dalla legge e praticamente intoccabili, sentono il bisogno di cambiare un po’ l’immagine da squalo/ladro che si diffonde nell’immaginario collettivo, forse qualcosa un giorno potrebbe cambiare…"

"In Italia ce ne sono circa 4000, che è un numero piccolissimo se pensate che in queste mani passa obbligatoriamente tutta la ricchezza del paese. Ed è un numero che non può non far pensare a quanto sia ingiusta e arbitraria la legge, a quanto siamo un paese lontano dalla libera concorrenza."

"In attesa che i tempi cambino (si spera), e visto che molti notai non applicano la tariffa professionale, controllate quanto dovuto per legge (scaricate il file pdf con il decreto ministeriale che disciplina i compensi dei notai) e denunciate chi vi chiede di più. Sarebbe già un passo avanti."

§.21.2.  "Tra l’altro un lavoro d’un noioso quando studiavo legge una mia compagna di corso con padre notaio aveva il futuro “segnato” … a me faceva una tristezza già mi rendevo conto che fare l’avvocato in Italia è una palla ma il notaio!!!

§.21.3. "Caro notaio, non posso resistere!"

" Sto cercando di mantenere questo blog lontano da temi seri, dalla politica e dalle cose importanti ma quando vedo certe cose veramente non ce la faccio a resistere.

Stiamo parlando di una corporazione, una casta, una setta che fa una campagna pubblicitaria per spiegare quanto è conveniente utilizzarne i servizi. Peccato che, tanto per pararsi il sederino, utilizzare i loro servizi sia nella maggior parte dei casi obbligatorio per legge e che i prezzi siano fissati non dal mercato ma dagli accordi interni alla casta.

Non mi piacciono i notai!"

§.21.4. " Una domanda:

Ho una procura speciale irrevocabile, è ancora valida dopo la morte della persona che la stipulata? Grazie."

§.21.5. "Carissimo notaio, nel ringraziarti sinceramente per il lavoro svolto in precedenza sono a chiederti: perché nel 2001 per un rogito di duecentomilioni mi chiedesti molto onestamente 2.000.000 di lire e due settimane fa per un rogito di centomila euro, mi hai chiesto, molto onestamente, 2.000 euro?

Tuo fedelissimo cliente, pagando mi firmo..."

(Anonimi del  Web)


§.22. List(ini)


" Personalmente non credo che altre strategie, dai fragori in piazza con tamburi e campanacci fino alle pagine intere di quotidiani o addirittura il salotto di Vespa, avrebbero cambiato il risultato delle decisioni della politica."


"Sara' perché in questo paese moltissimi vogliono fare i calciatori, moltissime vogliono fare le veline ma pochi hanno voglia di studiare?"



"Sarà anche perché in questo paese nessuno (tranne il notaio e qualche altro sparuto tapino) risponde mai di nulla?"


“Altra caratteristica di un uomo di legge fasullo, di un falso magistrato, un uomo nullo sotto il profilo etico e professionale, è poi che sa fare il tracotante e lo spavaldo solo quando si sente al sicuro nel palazzo di giustizia: ma poi è vigliacco fino al midollo di fronte alla folla minaccioso.  La sua fuga (uh! corvaccio) ne sancisce la distruzione totale. Anche se abbiamo una sfumatura comica in questa beffa popolare ai suoi danni, la condanna morale e civile del Manzoni non potrebbe essere più completa”


"Io sono un bravo e diligente notaio e me possino ammazza' se non ho osservato la Costituzione, le leggi, le circolari, le interpretazioni dell'ufficio studi, il codice deontologico, i protocolli, gli escatocolli e i capocolli"?


"Il notaio talebano, sia esso nell'accezione rizziana od in quella giunchiana, esiste perchè gli si permette di esistere: non si vuole risolvere il problema."

"Credo che sia proprio questo il sentimento di tutti i notai che tu definisci "talebani", ma che per una triste e quasi ironica sorte stanno  diventando sempre più una minoranza ... minoranza stanca e sfiduciata  soprattutto di questa politica contraddittoria che il notariato sta vivendo  in questi ultimi anni."

" Il primo. Gli interventi dei governi a danno del Notariato (auto, cancellazioni, ora cessioni quote) sono stati fatti solo per ragioni di propaganda. Dire: abbiamo tolto il notaio, piaceva. Magari inventando fantasiosi risparmi che poi alla prova dei fatti non vi sono stati.

Il secondo. Con le cessioni quote non sta accadendo la stessa cosa. La stampa non ne parla. Addirittura il giornale della Confindustria apre un forum per discutere se la riforma sia o meno opportuna.

Se non mi illudo, almeno il dubbio che il ruolo di tutela preventiva del Notaio abbia una sua utilità qualcuno comincia a porselo.

E' per questo che è il momento di iniziare una campagna vera di informazione, non alla "Caro Notaio", ma portando dati, comparazioni con altri sistemi, chiarendo il ruolo dei Registri pubblici per la difesa preventiva dei diritti.

Farlo non significa necessariamente porsi contro il governante di turno.

Ma consentire semmai all'opinione pubblica di uscire dai tanti, troppi luoghi comuni che ci perseguitano."


"Altra follia, frutto della "globalizzazione" e del "mercatismo" è che le bozza dei mutui di diverse banche vengano redatte in Romania o in Albania! Non raramente con errori di italiano o con frasi dal senso oscuro. Immaginiamoci poi quanto gli estensori conoscano a fondo il diritto italiano! Ma anche tali bozze vengono "spacciate" per immodificabili."


" Ma non dimentichiamo, anche in questo periodo di caccia alle streghe, che ci sono alcune importanti realtà di impresa dove efficienti uffici legali si scambiano (e trasmettono allo studio notarile) minute ed accordi esito di lunghe e faticose trattative, abbondantemente visti e studiati (ed ovviamente controllati dal Notaio). In questi casi, sinceramente, la lettura da parte del Notaio di un testo già ben noto a colui/coloro che sottoscrive/ono mi sembra un po' troppo, e piuttosto che valorizzare il ruolo del Notaio mi pare che lo renda un po' grottesco."


" Io (come molti altri) modifico e basta."


"Anzi, se vogliamo essere precisi, andrà nella nuova provincia BAT Barletta-Andria-Trani (ammesso che decollerà)

"Non si può aggiungere anche MANfredonia (prov. di Foggia, giusto?): così sarebbe la provincia BATMAN !?!"


"Stiamo creando il nostro Cyber Spazio (è uno spazio oggetto ormai di indagini cognitive come lo spazio fisico) e anche qui siamo all’avanguardia (firma digitale – lista sigillo – RUN – videoconferenze-  e-learnig – portali prossimi venturi, ecc.).

L’evoluzione è in atto; l’epilogo è un’incognita: ma noi dobbiamo mettercela tutta."


"Ci aveva azzeccato Eugène Ionesco, scrittore rumeno: agli studenti di Parigi che ragliavano sotto le sue finestre, urlò: diventerete tutti notai."



§.23. La questione notariato.


§.23.1 " In definitiva, la storia ed il diritto comparato ci insegnano che, laddove si è voluto fare a meno del notaio, ciò è avvenuto con rilevantissimi costi di transazione in termini di insicurezza e di aumento dei tassi di interesse, e del pagamento di parcelle e provvigioni di intermediari (come i mediatori immobiliari nei sistemi scandinavi) certo non preparati come i notai, o di premi di assicurazione certo non modesti. Ancora una volta la domanda: a beneficio di chi?

( Dal Blog  LA QUESTIONE NOTARIATO,  Gaetano Petrelli)


§.23.2. "Esiste una "questione notariato" in Italia ?"

"Recenti interventi del legislatore e dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato,  quotidiane rivendicazioni di competenze "notarili" da parte di altre categorie professionali, rendono ormai ineludibile discutere con chiarezza se il Notariato, in Italia,  deve continuare ancora a godere di considerazione giuridico-sociale, alla luce della Costituzione e delle norme che ne regolano il funzionamento.

Lo Stato Italiano deve affermare in modo trasparente e chiaro, senza infingimenti, se intende ancora conservare i principi di certezza e legalità dei rapporti giuridici che fino ad oggi il Notariato ha garantito."

(Dal Blog  LA QUESTIONE NOTARIATO, la Redazione, 19 luglio 2008)


§.23.3. "Le notizie quotidianamente assunte a livello politico e parlamentare e l'intensificarsi dell'offensiva da parte, oltre che dei commercialisti, degli avvocati relativamente a competenze portatrici di pubbliche funzioni affidate al notariato, ha determinato il Consiglio Nazionale, su proposta del Presidente Piccoli, ad affiancare a tutte le iniziative politiche e parlamentari già in corso una serie di iniziative, anche mediatiche, volte a porre all'opinione pubblica, al Governo, al Parlamento ed alle Alte cariche dello Stato che la “Questione Notariato” (natura, ruolo, compiti nella società italiana) è centrale nel Paese per garantire la certezza e la tutela dei diritti a garanzia dei cittadini e delle imprese e dello sviluppo economico. E ciò anche al fine di rafforzare le argomentazioni e la posizione degli esponenti del Governo che più comprendono l'essenzialità del nostro ruolo."


(La “Questione Notariato” è centrale per il Paese: le iniziative del CNN, luglio 2008)


Frattanto.

"Il mondo notarile continua a dividersi in certificatori e sostanzialisti. E a pensarci bene, non solo il mondo notarile."

(Stanno uccidendo i notai, Remo Bassetti)



Ego R.Trabacius scripsi, post traditam complevi et dedi.

A.D. 2008

 

giovedì 31 luglio 2008

 
 

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